Il progetto in questione è volto a colmare un vuoto storiografico dovuto alla carenza e alla scarsa reperibilità di contributi scientifici prodotti al riguardo sulla Valle di Comino e sul territorio del Parco dei Monti Simbruini e alla mancata estensione della “Carta della Reintegra” (1959) in riferimento al territorio laziale, che avrebbe consentito di conoscere lo stato degli itinerari della transumanza, la destinazione d’uso dei terreni e la denuncia di usurpazioni territoriali.

Si tratta di un progetto-pilota di fruizione e gestione della rete tratturale laziale a cui si auspica di dar seguito con il fine ultimo di ricostruire la rete tratturale dell’intera regione.